La concimazione autunnale è un’operazione da non sottovalutare in quanto con essa vengono reintegrati diversi elementi asportati dalle colture con la produzione. Soprattutto per le colture arboree da frutto e in viticoltura, si favorisce l’accumulo delle sostanze di riserva necessarie per la successiva ripresa vegetativa.
Un occhio di riguardo va tenuto per le asportazioni azotate e la loro somministrazione graduale nel corso del ciclo produttivo, cercando di evitare elevate disponibilità di azoto nelle fasi primaverili e mantenendo un livello sufficiente da fine fioritura fino alla caduta delle foglie.
La concimazione autunnale nel vigneto ormai risulta di dovere soprattutto in caso di vendemmie precoci in quanto in post-vendemmia si manifesta una buona attività fotosintetica, in grado di fornire alle radici, sufficiente energia per poter assorbire e traslocare gli elementi ed accumularli nei tessuti di riserva dai quali saranno richiamati la primavera successiva; per cui bisogna reintegrare macro e micro elementi, in particolare fosforo e potassio oltre che per modeste quantità di azoto.
Durante la concimazione autunnale giova il fatto che la temperatura del terreno si abbassa e si crea uno stato di umidità necessario perché i processi metabolici delle piante possano svolgersi regolarmente e permettere alle stesse di affrontare con eccellenti riserve l’inverno.
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